Autore: Bill Donaldson

Recensione/Review
Trane’s Groove

ITALIANO

Con il suo primo CD, la sassofonista italiana Carla Marciano intende partire alla grande con niente meno che un convincente tributo a John Coltrane . E sebbene Marciano, come appare dalle fotografie della copertina, sembra essere negli ultimi venti o nei primi trenta anni, ha iniettato il linguaggio di Coltrane in tutti i brani. Persino le sue composizioni, come “Trane’s Groove” o “Bye bye Trane”, includono riferimenti a Coltrane. Dal momento che Marciano non ha mai inciso prima, uno si chiede se ella ha adottato il suono e l’energia di Coltrane per il suo progetto-tributo o se ella suona sempre con tale forza. Soprattutto modale, ad eccezione di quando suona standards di jazz come “Stars fell on Alabama”, la scelta dei brani di Marciano evolve rapidamente verso un’atmosfera spirituale come in trance, dove il suo strumento diventa il mezzo di espressione delle sue sensazioni. Persino su standards come “Prisoner of love”, Marciano introduce il brano con l’estesa elborazione di una cadenza costituita da sovracuti, cascate di emozioni, ed una conclusiva congiunzione alla melodia del brano. Il gruppo di Marciano ha studiato Coltrane altrettanto diligentemente, e non vi sono errori nei riferimenti a McCoy Tyner in “Hamlet” o nell’omaggio a Elvin Jones su “Bye bye Trane”, dove una Marciano infuocata suona accompagnata solo da Donato Cimaglia alla batteria con fare poliritmico…