Autore: Stefano Piedimonte

Recensione/Review
A STRANGE DAY

IL JAZZ RAFFINATO DI CARLA MARCIANO

Una bella prova di maturità “A Strange Day”, l’ultimo lavoro discografico della sassofonista salernitana Carla Marciano. Già nel disco precedente, “Trane’s Groove”, la Marciano aveva mostrato una musicalità e una disinvoltura nell’articolazione frasale non facili a sentirsi, ma questo ultimo cd con Aldo Vigorito al contrabbasso, Gaetano Fasano alla batteria ed Alessandro La Corte al piano, si propone come tappa significativa nel processo di maturazione della musicista campana. Pacata, discreta, forse anche timida nel carattere, la Marciano è capace di dar vita ad un torrente sonoro, che attraverso un fraseggio impetuoso, strabordante, si scatena su una tracklist di brani quasi totalmente originale (un brano è di La Corte, uno di Johnston e Burke, uno di Irvin Berlin, e gli altri sei ad opera della sassofonista). Con “A Strange Day” Marciano prende definitivamente coscienza delle armi di cui dispone e della propria abilità nel saperle maneggiare, sottoponendo al pubblico jazzistico una scorpacciata di brani inediti dalla strutturazione quanto mai eterogenea: dagli impianti armonici tipicamente coltraniani a quelli più classicamente canzonistici, dai meditativi ostinati di basso alla pregevole liricità delle ballad più struggenti. L’organico scelto per l’incisione, del resto, era già in partenza una garanzia: tutti musicisti in gamba, ben noti ai più, e con un gran pregio: quello di sapersi ascoltare anche fuori dal palco, il che si riflette, inevitabilmente in un interplay fuori dal comune. La Corte riesce ad esprimere un pianismo elegante, in bilico tra Red Garland e McCoy Tyner, lasciando ampia libertà armonica alla solista. Vigorito e Fasano si divertono intrecciando belle linee d’accompagnamento con uno swing ed un suono che si apprezzano per raffinatezza.