Autore: Sergio Spada

Recensione/Review
A Strange Day

Seconda esperienza discografica per la sassofonista salernitana Carla Marciano, una realtà ormai assodata del nostro jazz, per quanto meno conosciuta e pubblicizzata di altri più declamati colleghi. Forte della prima esperienza musicale segnata dalla forte identificazione con la figura di John Coltrane (suo vero ispiratore fra i grandi jazzisti ), originale nel suono dei suoi sassofoni alto e sopranino, capace di una vena interpretativa e di una capacità compositiva non comune, questa bravissima musicista lascia il segno anche con il suo secondo lavoro, forte del sostegno non solo di buoni accompagnatori ma anche di validi solisti. Sono infatti eccellenti musicisti anche Alessandro La Corte (piano), Aldo Vigorito (basso) e Gaetano Fasano (batteria), e la loro presenza dona spessore al disco, al di là della presenza “forte” ma non invadente di Carla Marciano. Il suono del sax della protagonista è intenso e passionale, il ricordo della lezione coltraniana ancora vivissimo, la capacità di affrancamento tesa a una maggiore indipendenza interpretativa altrettanto evidente, e vengono alla mente altri modelli di riferimento ma soprattutto una linea molto personale di lettura. La Marciano è davvero energica e trascinante e deve probabilmente anche essere una bella esperienza un suo concerto, dove possiamo è lecito immaginarla prorompente eppure molto spirituale. Questo scaturisce dall’ascolto delle tracce di A Strange Day (soprattutto dalla bellissima Far Away) e non fa che confermare la realtà di una notevolissima musicista nel nostro già musicalmente ricchissimo sud, una musicista che è già assolutamente in grado (come fa) di figurare degnamente nei cartelloni di festival jazz di alto livello.

 
ENGLISH

This is the second recording experience for the saxophonist from Salerno Carla Marciano, a reality that is, by now, well-founded in our jazz, even if she is less known and publicised than her more famous colleagues. Fortified by her first musical experience marked by the strong identification with the figure of John Coltrane (her true inspirer among the great jazz musicians), she is original as regards the sound of her alto and sopranino saxophones, she is capable of showing a talent for interpretation as well as compositional skills which are out of the ordinary, this brilliant musician leaves a mark also with her second masterpiece, fortified by the support not only of great accompanists but also by valid soloists. In fact, also Alessandro La Corte (piano), Aldo Vigorito (double bass) and Gaetano Fasano (drums) are excellent musicians and their presence gives great significance to the piece, beyond that of the “strong” yet not invading presence of Carla Marciano. The saxophone sound of the leading artist is both intense and passionate, the memory of the Coltranian lesson is still so vivid, the capability of redemption aimed at a greater interpretational independence is just as evident, and other models of reference come to mind but especially we recall a very personal interpretation. Carla Marciano is exceptionally energetic and enthralling and to attend one of her concert must be truly a fantastic experience, where we can, it is reasonable to imagine her to be overwhelming yet at the same time extremely spiritual. This derives from listening to the tracks of A Strange Day (especially from the brilliant Far Away) and this can do nothing but to confirm the reality of an extremely remarkable musician coming from our already musically rich south, a musician that is already absolutely capable (as she already does now) of worthily appearing on the top-class jazz festival billboards.